Abitazione dell'anima
La
tenda è una delle strutture abitative più interessanti
e straordinarie che siano state realizzate dall'architettura tradizionale
di ogni luogo ed epoca. Anche se le diverse condizioni ambientali
e climatiche indussero i nomadi a costruire svariate tipologie di
tende, esse, nel corso dei millenni, divennero il simbolo e il luogo
di trasmissione del patrimonio spirituale e culturale degli uomini
che le abitarono.
Il termine greco "sknuos" ("schènos"),
con cui si designa la tenda, contiene in sé il significatopiù
profondo e antico di "abitazione dell'anima" (G. LA MAGNA
ANNARATONE, vocabolario greco- italiano, Milano 1963).
La rielaborazione e la reinterpretazione di questa primitiva dimora
umana, ispirata nella struttura e, in particolare, nel materiale
di copertura utilizzato, alla yurta", - la tenda delle popolazioni
nomadiche di cultura mongola e turca, distribuite nell'immenso territorio
asiatico situato fra il Mar Caspio e la Siberia,- mi ha consentito
una riflessione sui significati connessi al tema dell' "abitare",
del vivere in una dimensione di intima comunione con gli altri e
dello stare in un luogo protetto in cui sia possibile stabilire
relazioni amichevoli e rassicuranti.
La forma circolare che richiama i concetti di "perfezione"
e "universalità" e la copertura con fasce di feltro
(materiale antecedente l'invenzione del tessuto, ottenuto intrecciando
tra loro strati di fibre) decorate dalle donne nomadi con i simboli
degli emblemi tradizionali della famiglia e del clan, diventano
espressione dell'esigenza oggi più che mai avvertita di una
dimensione di vita autentica, in cui la salvaguardia dei bisogni
dell'uomo non avvenga a discapito degli equilibri della natura,
bensì in costante armonia con essi.
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Foto: Wanda Casaril Sopra
il telaio architettonico di sostegno, costituito da una struttura
emisferica sopportata da sottili ed elastiche nervature lignee disposte
a raggiera, congiungentisi in un disco alla sommità della
cupola, sono fissate le fasce di feltro, sulle quali e distesa una
fitta decorazione "a merletto", con simboli, pittogrammi,
emblemi tratti dalla tradizione incisoria e scrittoria di numerose
culture preistoriche e antiche.
Nella fascia inferiore compaiono in modo disordinato i simboli della
Genesi, che nelle due porzioni superiori cominciano ad assumere
un andamento più regolare e preciso, con un effetto sempre
più vicino a quello del merletto.
Alla sommità della cupola, vicino alla corona centrale, tradizionalmente
il punto di penetrazione della luce solare e divina , si distendono
- come un vero e proprio merletto - i simboli della volta celeste
(l'aquila gotica, simboli oracolari, la luna et.) A completamento
del disegno della zona circolare centrale, nelle fasce che scendono
ai lati, i simboli della natura e dell'uomo esprimono il desiderio
e l'auspicio di poter ricomporre in un universo dialettico e armonioso
i contrasti e le diversità.
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