Gira la chiave che apre la porta della cella, la guida spalanca anche
la finestra che fa così entrare la luce e comincia liniziazione
del viaggiatore.
E arrivato nel parco del Cilento dove giace silenziosa la Certosa
di San Lorenzo a Padula (Salerno) attratto dallarte che rappresenta:
la bellezza e il mistero della vita, la trascendenza e il desiderio di
pace, di purezza e di armonia. Da celle ad atelier: i luoghi dove i monaci
si dedicavano alla vita contemplativa, in questo spazio fondato agli albori
del XIV secolo, sono diventati laboratori artistici, spazi creativi in
cui i vari linguaggi possono contaminarsi e interagire tra loro.
Giuseppe Zevola sceglie La regola e leccezione: San Bruno e Giordano
Bruno, definisce la cella immenso cervello contemplativo decorandola
con segni, testi, immagini che non soltanto restituiscono, moltiplicata,
lirriducibile complessità del pensiero di Bruno, ma anche
il vissuto dellartista.
Omertà il titolo dellopera di una giovane artista napoletana,
che rappresenta la cella come unalcova rossa, dove anche le porte
sono schermate dal tulle scarlatto, e sopra le quali spiccano ovali di
stucco dipinti dalla stessa artista, con scene riprese dalla pittura erotica
pompeiana, suggerendo quanto di sregolato è stato racchiuso,
imprigionato e protetto allinterno della cella nel corso della storia
sociale, politica e religiosa della Certosa.
Lux in tenebris inest: nella finestrina della cella unimmagine illuminata
simula una candela accesa. Il lavoro si ispira allantica consuetudine
dei certosini di utilizzare una candela per comunicare e chiedere aiuto
senza trasgredire la regola del silenzio; il segno inconfondibile di Sandro
Chia traccia delle immagini monocrome sulle parete bianca con la tecnica
del mosaico. Scrive lartista:
Sei giorni di lavoro
per creare lopera del mondo. Sei immagini per creare lopera
in mosaico. Poi, lopera del riposo. Il certosino e lartista
vivono sospesi tra riposo e lopera, e la loro esperienza del creato
si chiama meditazione, ovvero inerzia operativa.
Umili calzari di terracotta spuntano dalle pareti della cella, a costituire
un ambiente fortemente segnato eppure scarno: opera che Mimmo Paladino
ha riscritto in un intervento di sottile, commossa poesia, avvalendosi
della voce di Toni Servillo che recita pacatamente le cifre inesorabili
delle statistiche, sui consumi dacqua nel nostro pianeta.
La mostra, promossa e organizzata dalla Soprintendenza di Salerno e Avellino
in collaborazione con la Provincia di Salerno svoltasi dal 29 giugno al
20 Luglio 2003 dal titolo Le Opere e i Giorni, è stata finanziata
dallUnione Europea, ideata e curata da Achille Bonito Oliva, ed
è la seconda tappa di un percorso espositivo che durerà
tre anni, fino al 2004.
Liniziativa si inscrive negli Annuali delle Arti, la manifestazione
tematica, multimediale, transnazionale, ideata da Achille Bonito Oliva
e promossa dalla Regione Campania su tutto il territorio regionale. Il
precetto è il sottotitolo di questanno, mentre lanno
scorso era il Verbo e lanno prossimo sarà la Vanitas. Trentacinque
gli artisti invitati per il 2003, per la maggioranza giovani, che hanno
vissuto e lavorato individualmente, interagendo fra loro, nelle celle
dei monaci trasformate in ateliers e producendo opere frutto della contaminazione
di differenti linguaggi: pittura, scultura, fotografia, video, istallazione,
performance, musica, regia, danza, teatro, prosa e poesia.
Le Opere e I Giorni, nelledizione 2003 ha allargato inoltre il proprio
orizzonte espositivo con la mostra Ortus Artis, un momento di incontro
fra paesaggio e architettura, tra natura e arte ed al tempo stesso unoccasione
di confronto e sviluppo delle posizioni più attuali nel campo dellarchitettura
del paesaggio.
Cinque gli studi di architettura europei invitati ad operare nei giardini
adiacenti le celle, il risultato sono opere mozzafiato, luoghi di desideri
e dincontri che da sempre rappresentano nellimmaginario delluomo
la metafora della vita, che si è affermata grazie allarte,
cioè alla capacità di trasformare la natura.
Dalla sua posizione sopraelevata il paese di Padula ammicca a tutto questo
rilassato e soddisfatto.
Per saperne di più www.comune.padula.sa.it
Luciana Costa Gianello
[da: Il Giornale di Vicenza, rubrica ZIG ZAG,
18 Dicembre '03]