Si attraversa a piedi scalzi il lungo tunnel di seta multicolore che ondeggia
dolcemente, spinto dalla brezza estiva, lasciando penetrare, filtrandola,
la luce del sole. E lopera dellartista Akihiko Izukura,
imprenditore tessile di Kyoto, che testimonia la cultura Giapponese nel
mondo con la scenografica cerimonia della tintura naturale Senshoku-Do.
E questo percorso, lungo 50 metri e largo 3, che avvolge il visitatore
della NAHSTELLE, la mostra delle opere che i Fiber Artists di tutto il
mondo presentano in occasione del ventesimo Simposio Internazionale annuale
di arte Tessile a Graz, in Austria.
Sono forme autonome, bidimensionali o tridimensionali flessibili
quadri e nomadi sculture, ovunque collocabili,
ottenute con i più svariati procedimenti, dove il segno è
una cucitura, una sfilatura, un intreccio, un ricamo, un collage di stoffe
e il colore una superficie di fibre naturali o artificiali realizzata
anche con limpiego dei materiali plastici più eterogenei,
di carta di gomma, di pelle di metallo.[
] Testimonianza concreta
dellinteresse di numerosi operatori di tutto il mondo per i materiali
e gli strumenti espressivi non tradizionali della pittura e della scultura,
in vista di un recupero innovativo delloperare manuale
(Anty
Pansera critici del designcatalogo della mostra Il Medium Tessile
Pordenone).
Il tema della Rassegna austriaca è :NAHSTELLE, letteralmente Incontro,
cucitura, ed è con questa chiave di lettura che dobbiamo
avvicinarci alle opere esposte, un incontro dal quale nascono in ogni
fase gli scambi che ne consentono la crescita e lo sviluppo; accanto ad
opere tradizionali, come arazzi tessuti con maestria attraverso le tecniche
classiche, gobelin, ikat ,ecc., si è potuto anche ammirare il frutto
della ricerca contemporanea, che in alcuni casi resta rimane solamente
una ricerca estetica priva di contenuto.
Colpiscono il visitatore le mappe per viaggi immaginari realizzate da
raffinati intrecci che sembrano tessuti dal vento; la materializzazione
di Leonia (città invisibile di Calvino) realizzata con vecchie
griglie da frigorifero immerse nella cellulosa di carta riciclata e arricchita
da interventi pittorici e di collage.
Si percepisce tutto il dramma dellolocausto nellopera Triptych,
dellartista israeliana Irena Biechònska che desidera fermare
il presente infilando foto e frammenti cartacei in tubi di plastica trasparente,
perché non si possa tornare al tempo passato.
La giovane rappresentante Scozzese Victoria Smith è affascinata
dalle cose sconosciute e seleziona materiali, oggetti e luoghi esplorando
il processo del fare e del pensare, mentre lartista turca rielabora
Carik, la più vecchia forma di calzatura dellAnatolia, un
accessorio dimenticato, che ha attraversato i secoli polverosi fino ai
palazzi Ottomani.
Dalla Norvegia, Gerd Brox Simonsen crea una tecnica di tessitura molto
personale, dove materiali morbidi e rigidi vengono inglobati assieme:
fili sintetici leggeri e colorati sono intrecciati e tessuti con fili
di ferro e acciaio lucenti.
E qui espressa unesigenza vitale ed un bisogno spirituale
che lartista contemporaneo usa come antidoto verso la Crisi ,( di
valori e di ideali ecc) e la motivazione che colgo in questo fare
trova la sua sintesi più pregnante nelle parole di uno degli artisti
fiber italiani più noti, Vito Capone: Ho cominciato
ad interessarmi di materiali: carte, tele, legni, materiali di recupero,
alla fine degli anni settanta, c
almeno per quel tempo, avevo concluso ogni rapporto con la pittura e il
colore, al punto di non provare più alcun interesse per quello
che facevo, vivendo quei momenti a volte drammaticamente. Indagare sulle
trame nascoste della carta mi
interessò più di ogni altra cosa. La scoperta del bianco
caratterizzo subito la mia nuova ricerca.
Gli artisti Giapponesi e Coreani sono maestri nelluso delle fibre
e in particolare della seta e del koso, un alberello della famiglia del
gelso usato per, per intrecciare raffinati Kimoni, vestiti per ragni,
,evanescenti palloni, respiri della natura, collari plissettati. Si stacca
lartista Cha So-lim con lopera Creation-Code, misterioso codice
di legno e cera
Essenziale e poetica la scultura della non più giovane artista
Svizzera Lisbeth Burri, un recupero delle mollette da biancheria della
madre intrecciate a fili di nylon, multicolori.
E ancora: diari impacchettati alla Christo, tracce di corpi su materassi
blu e dorati che indagano il rapporto fra il corpo e lo spazio,melodie
evocate da un variopinto quartetto immaginario che auspica la pace, leggiere
costellazioni di garza, conchiglie nere, pannelli tessuti con materiali
industriali, tecnologici, che non smarriscono mai il legame con la tradizione,
tenera trapunta bianca ricamata con il filo rosso dalla nonna dellartista
Belga Catherine de Launoit ,opera dal titolo Rouge et bleu che la nipote
reinterpreta ricamando con il filo bleu i nomi dei luoghi dei suoi viaggi.
Armonia e leggerezza per Contact composizione di garza ricamata Nòra
Lévai Ungherese, gioielli anticonformisti intrecciati con i fuselli,
armatue per Zeus
Si deve il tutto alle fatiche dellArt Director,Renate Maak supportata
da sponsor privati, se i 65 artisti hanno potuto dare visibilità
al proprio lavoro, occasione non colta pienamente in quanto non è
stato da loro indagato il perché, nonostante gli sforzi di alcuni
galleristi e dei Musei Tessili di tutta Europa ci sia così scarso
interesse da parte dei collezionisti privati.
Luciana Costa Gianello
[da: Il Giornale di Vicenza, pagina Cultura & Società
del 15 Agosto 2003]